L’identikit di un imprenditore etico

Essere imprenditore oggi è certamente diverso rispetto al tempo in cui gli effetti della “rivoluzione” in atto non avevano ancora iniziato a farsi sentire nelle cose di tutti i giorni. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti e descriverli è certamente un esercizio soggettivo, legato inevitabilmente al proprio punto di vista. Pertanto, qui di seguito, una breve contestualizzazione, necessaria per affrontare il tema, e per la quale userò un’immagine che descrive ciò che a me appare. Mi è capitato di leggere che ormai da tempo la dialettica sociale non si sviluppa più su di un asse orizzontale, dove si stava a destra o a sinistra e si confrontavano persone più libere, più uguali e solidali tra loro.

Oggi il confronto si realizza lungo un asse verticale dove si sta sopra o sotto, fra persone sempre meno libere, meno uguali e meno solidali tra loro. Bene, ora possiamo affrontare il tema.  Il recupero, dove smarrita, e l’introduzione, dove non c’è mai stata, della pratica dell’etica è certamente una imprescindibile necessità per far fronte alla progressiva perdita di senso etico nell’attività d’impresa.

Lino Rosetti è consigliere dell’Associazione San Giuseppe Imprenditore. Laureato in ingegneria navale, già dirigente di cantieri navali, libero professionista e imprenditore, ora in pensione, si occupa di promozione di attività culturali come presidente dell’associazione culturale no profit Marche Centro D’Arte (www.marchecentrodarte.it). Ha 67 anni, spesi a correre in giro per il mondo a conoscere quanto gli è stato possibile.

Un imprenditore etico, prima di ogni altra cosa, non è colui che partecipa, in modo attivo, a costruire le condizioni per lo sviluppo e il consolidamento della verticalizzazione dei rapporti sociali di cui sopra. Fatta questa preliminare chiarezza, proverò qui di seguito a descrivere quali attitudini e caratteristiche non dovrebbero mancare a un imprenditore etico dei giorni nostri. Il genio, la visione, la leadership, il senso della missione per sé e per gli altri, sono caratteristiche e attitudini imprescindibili per assumersi la responsabilità di dar vita a una impresa che coinvolgerà e impatterà sulla vita di tutti coloro con i quali verrà a contatto, a cominciare da chi la fa nascere fino ai suoi collaboratori interni ed esterni, ai suoi fornitori e alle famiglie di tutti loro. Non può mancare la consapevolezza che l’impresa è sì un “fatto” privato, frutto del genio di chi l’ha fatta nascere, ma è anche e soprattutto un “fatto” pubblico da cui derivano obblighi e responsabilità verso gli altri.

Da qui ne discende una funzione sociale di sussidiarietà, rispetto alle funzioni proprie del settore pubblico, nei confronti di chi viene “a contatto” con l’impresa. Quindi l’imprenditore etico è, fra le altre cose, custode del bene/azienda che è privato e pubblico allo stesso tempo.  Il senso della famiglia è un aspetto importantissimo di cui deve essere dotato un imprenditore etico. Infatti, il senso della famiglia è quella cosa che aiuta, insieme ad altre, a definire le priorità nella scala dei valori che guidano le scelte di ogni persona. Il senso della famiglia ci induce a considerare prioritariamente il bene delle persone che ci vivono accanto e, per un imprenditore etico, i propri collaboratori rientrano nella categoria famiglia. Da qui nasce e si fonda la vera leadership, la capacità riconosciuta di condurre l’impresa per il proprio successo e quello di tutti coloro che vi partecipano. La spiritualità come forza interiore, cemento delle proprie convinzioni, campo energetico che protegge. È questo un aspetto difficile da descrivere. Si manifesta nei gesti, nelle parole, nel tratto con gli altri, serio e rispettoso, nell’umiltà praticata come stile di vita, nella passione per le proprie cose, nel rispetto di sé e degli altri, nella generosità. Questa componente è fondamentale che ci sia e sia ben sviluppata e consapevole di sé, perché è e sarà sempre l’ancora di sicurezza contro le vicissitudini nella vita e nella vita dell’impresa. Consente di dare il giusto valore alle cose e aiuta a far fronte alle avversità e a non farsi sopraffare. Il riconoscere al territorio che è parte integrante dell’impresa, che da esso viene la legittimazione morale ad operare, e che, come in un cerchio, qui tutto nasce e qui tutto torna, in un gioco di dare

e avere. Poi, quando coincidono il territorio da cui l’imprenditore proviene e dove ha le radici personali e il territorio in cui opera l’impresa, si crea un forte impasto di responsabilità e di opportunità per massimizzare la funzione sociale dell’impresa.  La consapevolezza e la pratica coerente da parte dell’imprenditore delle attitudini sopra descritte, fanno di lui un imprenditore etico e mettono nelle sue mani la possibilità di contribuire a contrastare la perdita di libertà, l’aumento delle disuguaglianze e di favorire la solidarietà fra le persone.